Tesi di laurea
ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI

DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO
IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE

Frontespizio
Premessa
Aspetti geografici
Iquadramento geologico
Tettonica
Serie statigrafica
Inquadramento geomorfologico
Elaborazione dati
      La carta geomorfologica della piana del fiume Cesano
      Le sezioni trasversali del fiume Cesano
      Il profilo longitudinale del fiume Cesano
Inquadramento storico
       Presentazione storico-archeologica
      Aspetti preistorici
      Paleolitico
            • Paleolitico inferiore
            • Paleolitico medio
            • Paleolitico superiore
      Mesolitico
      Neolitico
      Età del rame o Eneolitico
      Età del Bronzo
      Età del ferro
Scheda sul mousteriano o musteriano
Scheda sull'Homo Sapiens Neanderthalensis
Distribuzione del popolamento nella valle del Cesano
La Foresta Fossile della Valle del Cesano
      Introduzione
      Ricerca dati
      Descrizione percorso
Osservazioni conclusive
Bibliografia
 AdattamentoWEB Ing. David Guanciarossa

Distribuzione del popolamento nella Valle del Cesano

Risalivo indietro con gli anni assai prima del Natale di Roma.  Scheletri umani di diverse dimensioni, inumati in diverse maniere; oggetti lavorati rozzamente e altri con somma arte mi dicevano che una serie di generazioni e di popoli diversi si erano susseguiti ad ondate e si erano spinti nella voragine del tempo. In ogni casa dei villici del luogo trovavo ricordi che l’ignoranza non sapeva leggere e che addirittura disprezzava. Due enormi pietre con figure a bassorilievo vennero spezzate e disperse presso la casa mezzadrile Aguzzi sulla Collina Castellionese, così pure dispersa una mano di statua di bella fattura. Vi rimangono alcuni grossi monoliti asportati dal vicino possesso, ove a poca profondità altri aspettano di essere dissepolti, reliquie di un antico edificio civile. Camminando verso il mare raggiungevo una seconda casa rustica. Un grosso cornicione di pietra, alto, spesso, ben lavorato, serviva da spalliera ad una scalinata; una parte di esso difendeva l’ingresso di un canile. Nella stessa corte capitelli di colonne, riscavati appositamente, servivano da abbeveratoi per animali domestici. Salivo ancora ed osservavo una maestà: ivi pure parti mutile di colonna abbellivano il devoto edificio. Il contadino appresso era in possesso di monoliti, colonne semidistrutte, capitelli, ecc. Questo quadro si ripeteva in ogni casa della collina, senza dire che ogni casa fu spettatrice di azioni vandaliche. Nelle case coloniche della sottostante valle l’aspetto si ripeteva in tono maggiore. Laggiù le vetuste pietre di edifici distrutti, di condutture di acque ecc. hanno servito a costruzioni più moderne.Bastava osservare con un po’ di attenzione: capitelli, colonne, cippi, iscrizioni mutile si trovavano ovunque. Tutti gli abitanti avevano trovato qualcosa nel rimestamento del terreno: zampe di leone, statuette, cammei, pietre lavorate, coperchi di sarcofagi, lavori in oro, chiavi, pesi, oggetti di metallo, vasetti da profumo, monete di tutte le epoche romane. E quante cose distrutte o disperse perfino dai bambini! Benedette erano pure le piene del fiume, specie prima del suo sprofondamento, perché apportatrici di manufatti in oro che numerosi ricercatori rintracciavano…La zona è fertilissima… Eppure in una certa plaga il terreno è meno fertile. I contadini sanno il perché. In quei siti la terra non si può più arare, i vomeri incontrano il duro ed anche il trattore è impotente. Scavando, si trovano pavimenti a piccoli mattoni esagonali, rettangolari, a forma di cuore…". Questa introduzione, tratta dalle memorie archeologiche di Giorgi (1981), fa capire la difficile opera di localizzazione delle testimonianze del popolamento lungo la vallata.

Grazzi, con il suo catalogo dei reperti archeologici della val Cesano, allegato a Suasa Senonum (1981) di Gello Giorgi, ha organizzato una schedatura generale degli oggetti che hanno fatto la preistoria del luogo.

Il lungo elenco delle testimonianze si è arricchito grazie al lavoro fatto dal Centro per i Beni Culturali della Regione Marche-Assessorato alla Cultura con la banca dati.

Da considerare anche l’opera di un ex "liceale" Giuseppe Damiani con la passione del sapere trasportata sulla Preistoria nella Valle del Cesano(1975).

Qui di seguito vengono riportati i reperti e le stazioni che documentano gli avvenimenti finora trattati. Le notizie sono state prese da Grazzi (1981) e dalla banca dati dell’Assesorato alla cultura della Regione Marche (2001) (Fig. 17).

Mi è sembrato opportuno partire con l’elencazione dell’età più remote ed arrivare a quelle più recenti.

Fossili dell’età terziaria fino al Pleistocene medio e superiore:

  1. piccole conchiglie fossili trovate a San Biagio di San Lorenzo in Campo
  2. pastoni torbacei con lumachelle, spirilli, nautili e altri resti
  3. cervide “Megaceros Hibernicus” rinvenuto A Miralbello, presso San Lorenzo in Campo; attrezzi di età paleolitica, ricavate da corna di cervidi e resti di Mammut
  4. dente molare di equino a Monte Porzio
  5. raccolta di fossili e ammoniti pliocenici studiati, ricercati e classificati da Giuseppe Damiani
  6. grosso frammento di un nucleo di siliceo e tavoletta di amigdaloide
  7. schegge di rifiuto, resti di ossa, cuspidi silicee, accetta levigata, martello forato alla Leoncina sopra San Lorenzo in Campo
  8. ciottoli e schegge ritrovati lungo la spiaggia all’altezza della foce del Cesano
  9. selci rosse fluitate, selci non lavorate del Paleolitico medio raccolte sulla spiaggia di sassi alla foce del Cesano
  10. “chopping tool” cioè ciottolo di selce rossastra fluitata (amigdala) trovato su un terrazzo alla sx del torrente Nevola e risalente al Paleolitico inferiore
  11. bos primigenius rinvenuto nella località Miralbello di San Lorenzo in Campo

Reperti e stazioni preistoriche dall’età paleolitica e mesolitica al neolitico:

  1. selci amigdaloidi, raschiatoi e schegge in selce ritoccata facente parte della collezione Monti di Nidastore d’Arcevia
  2. selce lavorata e frammenti amigdaloidi scheggiati rinvenuti presso casa Tito Savelli a Suasa
  3. ventina di pezzi in selce paleolitiche trovate da Giorgi lungo l’alveo del fiume all’altezza della confluenza del torrente Nevola col fiume
  4. scheletro umano rannicchiato inumato di età neolitica presso casa Lepidio (proprietà Monti) a Nidastore
  5. grande olla a fiasca schiacciata neolitica della collezione Monti
  6. ascia litica a cuneo neolitica della collezione Monti
  7. punta di lancia in selce neolitica ritrovata nella confluenza torrente Nevola e fiume (terreno di Ruggero Damiani )
  8. affioramento con punte di freccia peduncolate in selce a Mondolfo
  9. 19 lamelle di selce, 2 punte di selce, 8 raschiatoi in selce, 10 nuclei in selce, 21 frammenti in selce rinvenuti presso Villa Ginepri a Mondolfo
  10. scavi di Ripabianca (Monterado)con reperti di un insediamento neolitico e tre tombe ad inumazione
  11. ritrovamento a Nidastore-Campo Chileo di resti neolitici

Reperti e stazioni preistoriche dall’eneolitico all’età del bronzo:

  1. ascia enea appartenente alla collezione Monti dell’eneolitico
  2. vaso in terracotta del periodo di transizione fra le due età, collezione Monti
  3. ascia enea a margini rialzati dell’età del bronzo, collezione Monti
  4. accetta ad alette, collezione Monti
  5. resti di civiltà eneolitica a Nidastore
  6. segnalazione di rinvenimento di materiale a Monte Porzio.
  7. resti eneolitici a San Lorenzo in Campo

Reperti e stazioni dell’età del ferro:

  1. olla in sottile lamina di bronzo
  2. calice di bronzo o rame coeva della precedente,collezione Monti
  3. frammenti di fittili neri, buccheroidi
  4. due asce in ferro, spade in ferro e cuspidi di lance
  5. necropoli a Corinaldo
  6. resti ceramici in località Leoncina, a monte di San Lorenzo in Campo
  7. sepolcro piceno a San Lorenzo in Campo
  8. vaso metallico trovato in un terreno presso San Vito sul Cesano