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Tesi
di laurea ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE |
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Distribuzione del popolamento nella Valle del CesanoRisalivo indietro con gli anni assai prima del Natale di Roma. Scheletri umani di diverse dimensioni, inumati in diverse maniere; oggetti lavorati rozzamente e altri con somma arte mi dicevano che una serie di generazioni e di popoli diversi si erano susseguiti ad ondate e si erano spinti nella voragine del tempo. In ogni casa dei villici del luogo trovavo ricordi che l’ignoranza non sapeva leggere e che addirittura disprezzava. Due enormi pietre con figure a bassorilievo vennero spezzate e disperse presso la casa mezzadrile Aguzzi sulla Collina Castellionese, così pure dispersa una mano di statua di bella fattura. Vi rimangono alcuni grossi monoliti asportati dal vicino possesso, ove a poca profondità altri aspettano di essere dissepolti, reliquie di un antico edificio civile. Camminando verso il mare raggiungevo una seconda casa rustica. Un grosso cornicione di pietra, alto, spesso, ben lavorato, serviva da spalliera ad una scalinata; una parte di esso difendeva l’ingresso di un canile. Nella stessa corte capitelli di colonne, riscavati appositamente, servivano da abbeveratoi per animali domestici. Salivo ancora ed osservavo una maestà: ivi pure parti mutile di colonna abbellivano il devoto edificio. Il contadino appresso era in possesso di monoliti, colonne semidistrutte, capitelli, ecc. Questo quadro si ripeteva in ogni casa della collina, senza dire che ogni casa fu spettatrice di azioni vandaliche. Nelle case coloniche della sottostante valle l’aspetto si ripeteva in tono maggiore. Laggiù le vetuste pietre di edifici distrutti, di condutture di acque ecc. hanno servito a costruzioni più moderne.Bastava osservare con un po’ di attenzione: capitelli, colonne, cippi, iscrizioni mutile si trovavano ovunque. Tutti gli abitanti avevano trovato qualcosa nel rimestamento del terreno: zampe di leone, statuette, cammei, pietre lavorate, coperchi di sarcofagi, lavori in oro, chiavi, pesi, oggetti di metallo, vasetti da profumo, monete di tutte le epoche romane. E quante cose distrutte o disperse perfino dai bambini! Benedette erano pure le piene del fiume, specie prima del suo sprofondamento, perché apportatrici di manufatti in oro che numerosi ricercatori rintracciavano…La zona è fertilissima… Eppure in una certa plaga il terreno è meno fertile. I contadini sanno il perché. In quei siti la terra non si può più arare, i vomeri incontrano il duro ed anche il trattore è impotente. Scavando, si trovano pavimenti a piccoli mattoni esagonali, rettangolari, a forma di cuore…". Questa introduzione, tratta dalle memorie archeologiche di Giorgi (1981), fa capire la difficile opera di localizzazione delle testimonianze del popolamento lungo la vallata. Grazzi, con il suo catalogo dei reperti archeologici della val Cesano, allegato a Suasa Senonum (1981) di Gello Giorgi, ha organizzato una schedatura generale degli oggetti che hanno fatto la preistoria del luogo. Il lungo elenco delle testimonianze si è arricchito grazie al lavoro fatto dal Centro per i Beni Culturali della Regione Marche-Assessorato alla Cultura con la banca dati. Da considerare anche l’opera di un ex "liceale" Giuseppe Damiani con la passione del sapere trasportata sulla Preistoria nella Valle del Cesano(1975). Qui di seguito vengono riportati i reperti e le stazioni che documentano gli avvenimenti finora trattati. Le notizie sono state prese da Grazzi (1981) e dalla banca dati dell’Assesorato alla cultura della Regione Marche (2001) (Fig. 17). Mi è sembrato opportuno partire con l’elencazione dell’età più remote ed arrivare a quelle più recenti. Fossili dell’età terziaria fino al Pleistocene medio e superiore:
Reperti e stazioni preistoriche dall’età paleolitica e mesolitica al neolitico:
Reperti e stazioni preistoriche dall’eneolitico all’età del bronzo:
Reperti e stazioni dell’età del ferro:
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