Tesi di laurea
ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI

DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO
IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE

Frontespizio
Premessa
Aspetti geografici
Iquadramento geologico
Tettonica
Serie statigrafica
Inquadramento geomorfologico
Elaborazione dati
      La carta geomorfologica della piana del fiume Cesano
      Le sezioni trasversali del fiume Cesano
      Il profilo longitudinale del fiume Cesano
Inquadramento storico
       Presentazione storico-archeologica
      Aspetti preistorici
      Paleolitico
            • Paleolitico inferiore
            • Paleolitico medio
            • Paleolitico superiore
      Mesolitico
      Neolitico
      Età del rame o Eneolitico
      Età del Bronzo
      Età del ferro
Scheda sul mousteriano o musteriano
Scheda sull'Homo Sapiens Neanderthalensis
Distribuzione del popolamento nella valle del Cesano
La Foresta Fossile della Valle del Cesano
      Introduzione
      Ricerca dati
      Descrizione percorso
Osservazioni conclusive
Bibliografia
 AdattamentoWEB Ing. David Guanciarossa

Scheda sul Mousteriano o Musteriano

Il Musteriano prende il nome dal riparo sotto roccia di Le Moustier in Dordogna (G. de Mortillet, 1869) e comprende un insieme di industrie, alcune sviluppatesi durante la penultima glaciazione würmiana, compresa fra gli 80.000 e i 35.000 anni fa (Fig.13).

Con il termine "industria musteriana" si riconoscono le industrie del Paleolitico medio (fig. 15). Questa civiltà paleolitica è caratterizzata dall’uso di manufatti litici, ricavati da schegge silicee con faccia inferiore liscia e bulbata, ritoccate lungo i margini (Fig. 14).

Nelle vecchie classificazioni il Musteriano appariva una civiltà estremamente povera con due soli oggetti di pietra: una cuspide ovale e un raschiatoio semicircolare, adoperati a mano. Lavorazione dell’osso, attitudini artistiche, riti funerari erano completamente assenti, secondo gli studiosi del tempo.

Il quadro della civiltà musteriana, quale risulta dalle più recenti ricerche, è invece ben più vasto e complesso, per quanto ora si sappia che certe industrie appartenenti al cosiddetto “ciclo della scheggia ritoccata” facciano parte di gruppi culturali diversi e più antichi. L’industria musteriana delle schegge sarebbe stata preceduta da quella chelléo-acheuleana dell’amigdaloide.

In Francia è stata introdotta da F. Bordes una classificazione di queste industrie musteriane, basata sui risultati conseguiti dall’applicazione del metodo statistico allo studio delle industrie litiche, che la distingue in Musteriano tipico, Musteriano tipo Quina, Musteriano denticolato, Musteriano di tradizione acheuleana. Bordes ha distinto quattro complessi musteriani, alcuni dei quali sono documentati anche in Italia, altri invece acquistano nella nostra penisola aspetto e fisionomia particolari per questo conviene tralasciarli se si vuol arrivare ad un enciclopedismo dell’argomento.

Il Musteriano in Europa appare nell’ultimo periodo dell’interglaciale (Riss-Würm), attraversa la prima grande espansione glaciale würmiana (Würm I), e si estingue nell’interstadio tra Würm I e tra Würm II (Fig. 15). Anteriormente al Musteriano, nei terreni del penultimo interglaciale s’incontra il Levalloisiano (Levallois, Seine), confuso prima con il Musteriano, e ora tenuto distinto.

Invece precedentemente alla diffusione della industria di Levallois, nell’interglaciale Günz-Mindel, s’incontrano i rozzi manufatti ricavati da schegge grossolane del Clactoniano (Clacson on sea, Essex). Le schegge clactoniane si distinguono per avere il piano di percussione non preparato, largo e inclinato rispetto al piano di scheggiatura. I manufatti levalloisiani e musteriani sono ricavati invece da nuclei con piano di percussione preparato mediante un accurato lavoro di scheggiatura. In certi abitati musteriani della Francia persiste l’antichissima tecnica clactoniana (La Quina). Le selci levalloisiane sono di grandi dimensioni, per lo più di forma ovale, con i margini lisci scarsamente ritoccati. La faccia superiore è tagliata a grandi piani. Insieme a questi strumenti si trovano dischi e grosse lame a sezione triangolare. Le schegge silicee lavorate dai musteriani sono più corte e larghe; il ritocco marginale è molto più accurato e continuo. Negli abitati musteriani, accanto alla punta ovale e al raschiatoio a taglio arcuato, si trovano diversi altri tipi di raschiatoi, dischi, punteruoli, coltelli, lame, alcune delle quali a margine incavato, strumenti ripuntiti, etc. Il bulbo di percussione è spesso asportato per ridurre lo spessore della base, specialmente nelle cuspidi che dovevano essere immanicate (giavellotti, lance).

L’utilizzazione e la lavorazione delle ossa, contrariamente a quanto si riteneva un tempo, era abbastanza diffusa tra i musteriani.

In Italia numerose di queste civiltà musteriane presentano le stazioni all’aperto situate lungo i terrazzi fluviali, sugli altipiani e in prossimità dei laghi e i depositi entro caverne in prossimità della costa e nella parte interna del territorio.

Queste popolazioni, come detto sopra, vissero nella penisola in un periodo compreso tra la fine della penultima glaciazione e una fase inoltrata di quella würmiana, quindi in un arco di tempo durante il quale più volte si modificarono le condizioni climatiche, gli ambienti, i paesaggi e la morfologia.

L’uomo neandertaliano ha così visto durante l’interglaciale e nell’interstadio W1-W2 il mare invadere le pianure, la vegetazione a foresta spostarsi verso monte, alcuni promontori divenire isole irraggiungibili, il territorio di caccia limitarsi ai pianori e agli altipiani.

Cambiamenti di selvaggina, ricorso a vari tipi di caccia, inevitabili crisi economiche sono tutti fatti certamente succeduti, dei quali però, almeno sino ad oggi, compare una scarsa documentazione. Poiché erano popolazioni, che delle grotte avevano fatto la loro dimora abituale, svolgevano la caccia in territori più o meno estesi nell’ambito di paesaggi naturali ben definiti e forse ebbe inizio quel sistema di vita seminomade, consistente nell’abbandono delle grotte con la buona stagione, durante la quale abitavano in accampamenti all’aperto lungo i terrazzi fluviali, sugli altipiani e ai margini dei laghi. Di questi accampamenti all’aperto si sono conservati sino a noi solamente i manufatti di pietra, mentre i resti dei pasti sono andati completamente distrutti.

Le industrie musteriane sono presenti in quasi tutto il territorio italiano e la loro assenza non si può spiegare adducendo motivi di ordine climatico, ambientale etc.

Tracciare un quadro dei molteplici aspetti del musteriano italiano è impossibile, perché non rientra nello studio in oggetto. La classificazione presa in esame è quella del Musteriano europeo, il quale si può dividere in tre gruppi culturali principali.

Essi sono:

  • musteriano di tipo piccolo (corrispondente alla classica industria di Le Moustier)
  • musteriano di tradizione acheuleana
  • musteriano alpino.

Musteriano di tipo piccolo: negli strati puri mancano completamente le amigdali a lavorazione bifacciale. L’industria litica è quella descritta più sopra con dischi, lame, cuspidi ovali, raschiatoi, faccia inferiore liscia e bulbata, e ritocco marginale che può estendersi fino a coprire tutta o parte della faccia superiore. Ossa utilizzate e lavorate. Questa industria è diffusa fino in Ungheria, e ben rappresentata in Francia, in Italia, in Germania, nella Spagna centrale e meridionale.

Musteriano di tradizione acheuleana: caratterizzato da amigdaloidi a contorno triangolare e cordiforme di varia grandezza, piccole asce con faccia inferiore piana, grandi utensili tipo Levallois, punte e lame larghe. A questi manufatti si associano anche selci lavorate con la classica tecnica musteriana.

Musteriano alpino: l’industria litica è scadente. I manufatti, di piccole dimensioni, sono ricavati da schegge irregolari di calcare, quarzite, selce e altre rocce, e talora anche da ciottoli fluviali spezzati. Si osserva un gran numero di raschiatoi larghi a contorno irregolare, punteruoli, dischi e qualche punta di tipo Le Moustier. Il ritocco laterale è scarso. Caratteristica è l’industria delle ossa.

L’apparizione del Musteriano in Europa coincide con la diffusione del Palaeanthropus Neanderthalensis. Dalla penisola Iberica alla Crimea i resti di questa specie umana estinta apparvero in strati musteriani o in regioni note per la presenza di resti appartenenti a questa civiltà paleolitica. Scheletri neanderthaliani furono scoperti in Francia, nel Belgio, in Germania (Neanderthal), nella Penisola Iberica, in Italia, in Croazia e in Crimea.