Tesi di laurea
ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI

DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO
IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE

Frontespizio
Premessa
Aspetti geografici
Iquadramento geologico
Tettonica
Serie statigrafica
Inquadramento geomorfologico
Elaborazione dati
      La carta geomorfologica della piana del fiume Cesano
      Le sezioni trasversali del fiume Cesano
      Il profilo longitudinale del fiume Cesano
Inquadramento storico
       Presentazione storico-archeologica
      Aspetti preistorici
      Paleolitico
            • Paleolitico inferiore
            • Paleolitico medio
            • Paleolitico superiore
      Mesolitico
      Neolitico
      Età del rame o Eneolitico
      Età del Bronzo
      Età del ferro
Scheda sul mousteriano o musteriano
Scheda sull'Homo Sapiens Neanderthalensis
Distribuzione del popolamento nella valle del Cesano
La Foresta Fossile della Valle del Cesano
      Introduzione
      Ricerca dati
      Descrizione percorso
Osservazioni conclusive
Bibliografia
 AdattamentoWEB Ing. David Guanciarossa
Neolitico

Il primo grande ciclo culturale di quei popoli cacciatori e raccoglitori sta per concludersi. In questo stesso periodo, in una regione dell’Asia, fanno la comparsa alcune scoperte in agricoltura e nell’allevamento del bestiame, comportando una radicale trasformazione nella vita dell’uomo preistorico. Tra le cause che possono aver determinato l’origine di simili avvenimenti, due sembrano essere le più importanti. Anzitutto l’abbondanza, allo stato selvatico, dei prototipi di cereali utili all’uomo, come il Triticum dicoccum e l’Hordeum spontaneum, antenati del grano e dell’orzo; ugualmente rilevante la presenza di specie animali adatte all’addomesticamento, quali capre, pecore, bovini, maiali etc. In secondo luogo si può supporre che il progressivo inaridimento climatico, verificatosi in queste regioni con la fine dell’ultimo periodo pluviale pleistocenico, debba aver creato condizioni di vita abbastanza ostili per le tribù dei cacciatori e pescatori mesolitici, spingendoli alla ricerca di nuove fonti di sostentamento.

E’ comunque difficile riconoscere i primi reali indizi sia di pratiche agricole che di allevamento del bestiame, poiché non si rilevano differenze molto nette tra i resti ossei di specie selvagge e di specie domestiche, vegetali o anomali, all’interno del loro processo di addomesticamento. E’ difficile stabilire quale delle due nuove attività sia stata praticata per prima, oppure se abbiano avuto inizio contemporaneamente.

La conseguenza di tali attività è costituita dal sedentarismo: agli accampamenti provvisori dei gruppi umani con prevalente attività venatoria si sostituirono, infatti, gradatamente insediamenti stabili, con strutture architettoniche sempre più complesse, i quali favorirono l’incremento demografico e diedero origine alle prime forme di organizzazione sociale delle varie comunità. Gli insediamenti umani erano ormai tutti di natura stabile, anche se in massima parte villaggi. I primi indizi di vita sedentaria sono testimoniati da insediamenti naturali trovati in ripari sotto la roccia o da accampamenti all’aperto o da strutture architettoniche che documentano l’esistenza di piccoli agglomerati stabili, formati da case semisotterranee a pianta circolare o rettangolare, talvolta con pavimenti e pareti rivestiti d’argilla. Gli abitati a volte si ritrovano cinti da una trincea di difesa, forse contro gli animali selvaggi che potevano minacciare gli armenti.

Tipiche di queste popolazioni neolitiche erano le usanze funerarie: i corpi dei defunti, o i soli crani, venivano inumati sotto il pavimento delle abitazioni. La pratica della decapitazione dei defunti ha origini antichissime nella preistoria: è testimoniata per la prima volta nel Paleolitico inferiore, con il Sinantropo di Pechino, compare nel Paleolitico medio, con il cranio neandertaliano del Monte Circeo, infine si diffonde durante il Mesolitico sia europeo che extraeuropeo.

L’industria litica è costituita da strumenti ricavati da grandi e regolari lame tipiche del Neolitico: presenti ciotole di arenaria finemente scolpite.

L’agricoltura e l’allevamento del bestiame erano praticati ovunque: la prima è testimoniata dalla presenza di una grande quantità di falcetti e di macine di pietra, nonché da sporadici ritrovamenti di cereali carbonizzati; il secondo da resti ossei di specie domestiche, principalmente di ovini.

Naturalmente presente il cane, il primo animale addomesticato dall’uomo già a partire dall’epoca mesolitica.

In questo periodo nelle zone del vicino Oriente avviene una scoperta importante: la ceramica. Questo nuovo prodotto, dalle molteplici applicazioni, rappresenta l’elemento più significativo per la definizione e la classificazione delle culture umane della preistoria più recente, sia neolitiche che dell’età seguenti.

Diffusi, in tali culture, l’impiego dell’ossidiana per la fabbricazione di punte di freccia e di lancia e la tecnica di levigatura della pietra per asce o accette: quest’ultima è così caratteristica della civiltà neolitica che si è coniata per essa la definizione di “età della pietra levigata”.

La civiltà neolitica si propagò dal suo centro d’origine con una rapidità sorprendente per questi tempi preistorici. Via terra penetrò nei Balcani, nella Russia e infine in Europa; via mare navigò fino a raggiungere tutte le coste del Mediterraneo e molte delle sue isole.

Si è trattato senza dubbio di una colonizzazione pacifica. La nuova forma di economia contribuì in modo essenziale allo sviluppo delle relazioni sociali dell’umanità, fino ad allora estremamente limitate (l’attività di cacciatore non richiedeva, anzi evitava il concorso di una comunità numerosa). Gli uomini vivevano in piccoli gruppi interamente votati alla dura lotta per l’esistenza, con una suddivisione di compiti molto rudimentale.

Le attività di agricoltore e di allevatore, richiedendo molteplici mansioni, favorirono la specializzazione e la suddivisione del lavoro. Le due nuove occupazioni portarono un cambiamento all’interno del nucleo familiare.

Dal momento che la caccia era una attività esclusiva dell’uomo nelle comunità agricolo-pastorali, la donna acquistò un ruolo rilevante sia come aiuto nel lavoro dei campi sia nella lavorazione della ceramica, che sembra sia stato proprio un compito femminile.

Il sedentarismo, oltre a favorire l’incremento demografico, fu il fattore decisivo che portò alla formazione e allo sviluppo, nelle successive età dei metalli, dei grandi centri urbani con le splendide civiltà che vi fiorirono. Quanto alle manifestazioni artistiche, esse furono di carattere prevalentemente schematico e simbolico, e dimostrano una mutata mentalità artistica. Assai diffuso il culto della fertilità della terra, cui sono legate le numerose statuette femminili.