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Tesi
di laurea ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE |
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INQUADRAMENTO GEOLOGICOLa zona in esame rientra nella struttura dell’Appennino Umbro-Marchigiano, che è situato nella parte sudorientale dell’Appennino settentrionale; i limiti sono marcati dalla Colata della Val Marecchia a nord, dai Monti della Laga a sud e dalla depressione Val di Chiana – Valle della Paglia ad ovest. La successione sedimentaria che forma l’ossatura dell’Appennino Umbro-Marchigiano fu deposta su crosta di tipo continentale, appartenente alla cosiddetta “microplacca di Adria”; rappresentando questa quasi certamente un frammento disarticolato dal margine settentrionale della grande zolla continentale africana. Il supercontinente ereditato dalla orogenesi Ercinica (Pangea) presentava un ampio golfo aperto ad E verso l’oceano di Pantalassa; questo gplfo (Mare della Tetide) si chiudeva ad W in corrispondenza dell’attuale area del Mediterraneo. Il frazionamento della Pangea, iniziato alla fine del Permiano, provocò la sommersione di vaste aree del vecchio continente ercinico, la disarticolazione di zolle minori interposte tra le zolle Europea e Africana e la progressiva apertura di solchi oceanici. La storia post-ercinica del dominio Umbro-Marchigiano può essere schematizzato in tre parti:
L’assetto morfo-strutturale di questo settore può essere macroscopicamente suddiviso nelle seguenti unità fondamentali (Fig. 4):
L’unità che ci riguarda direttamente è il bacino marchigiano interno o avanfossa marchigiana, contraddistinto da un paesaggio dolce a morfologia collinare modellato su di un’estesa struttura monoclinalica immergente verso mare. Tutte le strutture sopra elencate sono disarticolate da faglie variamente orientate alle cui attività si deve l’individuazione dei rilievi più elevati. Alla tettonica trasversale si deve, almeno in parte, l’impostazione del reticolo idrografico (Fig. 5) ed in particolare nella nostra zona, l’avanfossa, quella delle pianure alluvionali (Dramis et al. 1979). |
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