Tesi di laurea
ASPETTI GEOMORFOLOGICI, AMBIENTALI E STORICI

DELLA PIANA ALLUVIONALE DEL FIUME CESANO
IN RELAZIONE AL RITROVAMENTO DELLA FORESTA FOSSILE

Frontespizio
Premessa
Aspetti geografici
Iquadramento geologico
Tettonica
Serie statigrafica
Inquadramento geomorfologico
Elaborazione dati
      La carta geomorfologica della piana del fiume Cesano
      Le sezioni trasversali del fiume Cesano
      Il profilo longitudinale del fiume Cesano
Inquadramento storico
       Presentazione storico-archeologica
      Aspetti preistorici
      Paleolitico
            • Paleolitico inferiore
            • Paleolitico medio
            • Paleolitico superiore
      Mesolitico
      Neolitico
      Età del rame o Eneolitico
      Età del Bronzo
      Età del ferro
Scheda sul mousteriano o musteriano
Scheda sull'Homo Sapiens Neanderthalensis
Distribuzione del popolamento nella valle del Cesano
La Foresta Fossile della Valle del Cesano
      Introduzione
      Ricerca dati
      Descrizione percorso
Osservazioni conclusive
Bibliografia
 AdattamentoWEB Ing. David Guanciarossa

INQUADRAMENTO GEOLOGICO

La zona in esame rientra nella struttura dell’Appennino Umbro-Marchigiano, che è situato nella parte sudorientale dell’Appennino settentrionale; i limiti sono marcati dalla Colata della Val Marecchia a nord, dai Monti della Laga a sud e dalla depressione Val di Chiana – Valle della Paglia ad ovest.

La successione sedimentaria che forma l’ossatura dell’Appennino Umbro-Marchigiano fu deposta su crosta di tipo continentale, appartenente alla cosiddetta “microplacca di Adria”; rappresentando questa quasi certamente un frammento disarticolato dal margine settentrionale della grande zolla continentale africana.

Il supercontinente ereditato dalla orogenesi Ercinica (Pangea) presentava un ampio golfo aperto ad E verso l’oceano di Pantalassa; questo gplfo (Mare della Tetide) si chiudeva ad W in corrispondenza dell’attuale area del Mediterraneo.

Il frazionamento della Pangea, iniziato alla fine del Permiano, provocò la sommersione di vaste aree del vecchio continente ercinico, la disarticolazione di zolle minori interposte tra le zolle Europea e Africana e la progressiva apertura di solchi oceanici.

La storia post-ercinica del dominio Umbro-Marchigiano può essere schematizzato in tre parti:

  1. tra il Trias ed il Miocene prevalse la sedimentazione in aree subsidenti, che andavano articolandosi anche in modo complesso;
  2. tra il Miocene e l’attuale prevalse la deformazione tettonica che generò l’Appennino Umbro-Marchigiano e condizionò direttamente la sedimentazione;
  3. nel Quaternario dominò la morfogenesi, sovrapponendosi ai processi tettonici, sedimentari e d’erosione, che comportò il passaggio da ambiente marino a continentale.

L’assetto morfo-strutturale di questo settore può essere macroscopicamente suddiviso nelle seguenti unità fondamentali (Fig. 4):

  • bacino toscano
  • bacino umbro
  • dorsali umbro-marchigiana e marchigiana
  • dorsali minori
  • bacino marchigiano interno
  • bacino marchigiano esterno
  • bacini minori.

L’unità che ci riguarda direttamente è il bacino marchigiano interno o avanfossa marchigiana, contraddistinto da un paesaggio dolce a morfologia collinare modellato su di un’estesa struttura monoclinalica immergente verso mare.

Tutte le strutture sopra elencate sono disarticolate da faglie variamente orientate alle cui attività si deve l’individuazione dei rilievi più elevati.

Alla tettonica trasversale si deve, almeno in parte, l’impostazione del reticolo idrografico (Fig. 5) ed in particolare nella nostra zona, l’avanfossa, quella delle pianure alluvionali (Dramis et al. 1979).