Le vette dei nostri monti sono caratterizzate da prati e pascoli abbastanza estesi; i secondi sono di origine antropica, cioè formatisi grazie alle attività umane, come la pastorizia e la raccolta del legname. Sono caratterizzati da aridità estiva e temperature piuttosto basse in inverno, con abbondanti nevicate. Brulli e sassosi nei terreni con una certa inclinazione, si presentano qua e là rigogliosi e fertili in piccoli pianori.

Le specie che vivono in queste zone sono piuttosto specializzate e numericamente poco consistenti; nidificano tutte a terra nell'erba, nei pochi cespugli presenti, oppure in cavità tra le rocce e il pietrame.

Molte tra queste specie vivono in alta montagna solo in primavera-estate per poi spostarsi in pianura o intraprendere lunghe migrazioni, che le portano in Africa, da cui ritornano la primavera successiva. Tra queste specie annoveriamo il Fanello, il Codirosso spazzacamino, i mimetici Spioncello, Allodola, Tottavilla, Zigolo muciatto e Calandro, lo schivo Culbianco e il coloratissimo Codirossone. Tra gli uccelli sedentari la Coturnice, adattissima a questo tipo di habitat, e la comune Cornacchia grigia. D'inverno frequentano i pascoli montani e le zone rocciose i rari Sordone (osservato anche d'estate) e Fringuello alpino. Quasi tutte le specie qui elencate sono insettivore in estate, mentre in inverno integrano la loro dieta con semi e germogli.

Caratteristici sono i voli canori di alcuni uccelli come l'Allodola, il Calandro, il Prispolone, lo Spioncello e la Tottavilla, i quali prendono quota emettendo un canto molto rumoroso e in alcuni casi scendono verso il suolo effettuando un volo chiamato a paracadute, con le ali semichiuse.

Tra gli uccelli che frequentano questo habitat vi sono anche i rapaci diurni (Aquila reale, Falco pellegrino, Gheppio, Poiana), il Gracchio corallino, il Rondone e la Rondine.