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Scheda
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01.01.2005 :
14.08.2005
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Alla fine del Duecento e nel primo Trecento si approfondiscono le lotte per l'acquisizione dei mulini da parte del comune urbano, lotte nei confronti dei monaci e della proprietà signorile costretta a vendite coatte. In un documento malatestiano del 1455 e in un altro del 1493 riguardanti il territorio fanese, viene attestato il particolare tipo di contratto in locazione o a cottimo dei mulini il cui carattere pubblico è prevalente; in altri casi emerge l'impegno finanziario costante (e assai oneroso) della città per la loro manutenzione, nonché l'importanza fondamentale sotto il profilo strategico: la distruzione del mulino, o la deviazione del «vallato» che lo aziona, pone seri problemi alle popolazioni servite e scarse possibilità di resistenza nel caso di lunghi assedi. Il mulino fortificato o mulino a torre deve pertanto garantire la tutela della macchina e dei cereali in esso depositati. Sul territorio marchigiano il mulino medievale di tipo fortificato è ben documentato a San Polo sul Musone e a Castelraimondo.
Nella figura: Mulino della Torre, Biblioteca Federiciana di Fano, sala manoscritti, Disegni, B3-4
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Mulino della Torre sul Metauro a Fano (disegno fine '500).
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