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Scheda
Boletus pulchrotinctus Alessio Ordine: Boletales Famiglia: Boletaceae Descrizione: Cappello: da 5 a 20 cm, emisferico fino a diventare convesso a maturità. Di colore chiaro al centro, rosa- ciclamino più carico ai bordi; cuticola liscia, asciutta, poco separabile. Imenoforo: tubuli liberi al gambo, piccoli, di colore giallo, a volte anche arancione sino ad essere rossi, viranti al blu al tocco. I pori sono piccoli. Spore: 12-17 x 67 micron, fusiformi e lisce. Gambo: tozzo e cilindrico, a volte panciuto e radicante o appuntito, di colore giallo-pallido sotto l'imenio, poi più chiaro, chiazzato di macchie più o meno estese di color ciclamino e più o meno cariche; tenuamente reticolato. Carne: consistente e soda, di colore giallo chiaro, crema, con odore abbastanza gradevole; tende a virare lentamente all'azzurro. Il viraggio è meno marcato con tempo siccitoso. Commestibilità: non commestibile; è stato consumato perché confuso con altri funghi ed in alcuni casi ha creato problemi di intossicazione. Di sicuro è tossico da crudo ed è bene quindi sconsigliarne l'uso. Habitat: tipico del terreno calcareo e argilloso in boschi xerofili; nelle nostre zone è comune. Spesso si trova nello stesso habitat del Boletus satanas e del Boletus luridus. Note: è stata descritta recentemente nel 1985 da Alessio. I carpofori sono molto belli ed invitanti, la carne è consistente e nelle stazioni di crescita è abbondante. Facilmente si può essere tentati alla raccolta, si raccomanda quindi la massima cautela. |