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Scheda
: 15.07.2005
: 25.12.2005

Canis lupus Linnaeus, 1758

Nome volgare: Lupo

Ordine: Carnivori

Biologia e habitat: è uno degli elementi più preziosi della fauna del territorio del bacino. Gli habitat ottimali del Lupo sono le zone montane ampiamente forestate, relativamente intatte ed immuni da interferenze antropiche. Sebbene dal punto di vista evolutivo possa essere considerato un predatore specializzatosi nella caccia di erbivori di grande taglia, il Lupo dimostra un'ecologia alimentare opportunistica, variando da una dieta prevalentemente a base di ungulati selvatici (ma anche di prede di media grandezza: Lepre, ecc.) ad una composta essenzialmente di alimenti di origine antropica (bestiame domestico, rifiuti, ecc.). Non è pericoloso per l'uomo (non vi sono casi documentati di attacco all'uomo).

Distribuzione: da metà anni '60 ai primi del '70 la popolazione di questo canide, a causa della caccia indiscriminata cui era stato sottoposto, raggiunse il minimo storico in Italia (nel 1973 si stimò una popolazione di 100-110 esemplari): La sua distribuzione appariva frammentaria e limitata a pochi comprensori montani localizzati nelle zone impervie dell'Appennino centro-meridionale; si era estinto nell'Appennino Umbro-Marchigiano a nord dei M. Sibillini (ORSOMANDO 1975). Negli anni successivi fino ad oggi si è verificata una graduale espansione dell'area di presenza stabile che ha interessato l'intera catena appennica e l'arco alpino occidentale, provocando la ricolonizzando antichi territori dell'areale italiano. Le stime più recenti vedono la popolazione italiana composta da circa 400-500 Lupi (CIUCCI, BOITANI 1998). Contrariamente ad una falsa credenza, ampiamente diffusa, in Italia il Lupo non è stato mai oggetto di programmi di reintroduzioni o ripopolamenti, il recente processo di espansione della specie in Italia è il risultato di una serie di fattori, tra cui: - la protezione legale della specie nel 1971; - l'incremento di popolazioni di ungulati selvatici (Cinghiale, Capriolo, Daino) che si è verificato un pò in tutta Italia a partire dagli anni '80. Per quanto riguarda il bacino del Cesano vi sono numerose segnalazioni riguardanti il M.Catria (BARBADORO, com. pers.).

Protezione: specie particolarmente protetta in base alla L. n.157 dell'11-2-1992 "Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio". Specie strettamente protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato II) e di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992 (Allegato IV).