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Scheda
: 28.10.2005
: 28.10.2005
1. Introduzione
La cittadina di Pergola è caratterizzata da un centro storico con tipologie edilizie che vanno dal Medioevo al XIX sec. Esternamente al centro storico si sviluppano invece i quartieri moderni. Ampi settori del centro storico sono caratterizzati da un’evidente vetustà degli edifici privati e monumentali. La scossa del 26.09.1997 (epicentro nella zona di Colfiorito) è stata risentita a Pergola con un’intensità pari al VI-VII grado MCS. Tutte le altre scosse della lunga sequenza sismica sono state risentite in città con intensità decisamente più basse. Oltre al notevole spavento suscitato da questi eventi sismici nella popolazione locale, la cittadina ha registrato una serie di danni non particolarmente gravi al patrimonio edilizio privato antico, ad alcuni edifici di culto e palazzi pubblici. I danni si sono concentrati sugli edifici in cattivo stato di manutenzione o carenti di accorgimenti che ne stabilizzino la struttura. Nessun crollo si è comunque verificato in questa località, anche se numerosi edifici sono stati dichiarati inagibili e sono tuttora oggetto di lavori di consolidamento. Si descrivono di seguito i principali danni rilevati nella cittadina. La Cattedrale di Pergola fu costruita in stile romanico-gotico dai monaci agostiniani nel 1258 poco fuori le mura del borgo ed inizialmente dedicata a Sant’Agostino. Subì profonde trasformazioni nel Seicento e nel 1841, anno in cui venne edificata la facciata neoclassica (oggi sulla via Don Minzoni). Ha una bella torre campanaria a base quadrata del XIII sec. L’interno è a tre navate separate da pesanti pilastri, ornate da numerosi altari e da alcuni pregevoli dipinti. Il sisma ha prodotto seri danni strutturali alla chiesa, tali da farla dichiarare inagibile e sottoporre ad interventi di consolidamento. I danni si sono prevalentemente concentrati sulla facciata, la quale ha subito un parziale distacco dal corpo dell’edificio lungo tutto il perimetro di contatto. Altre fessure di minore entità hanno interessato in senso longitudinale la volta della navata centrale, mentre altre si sono irradiate dai bordi dei finestroni lungo le pareti. L’entità e la tipologia dei danni provocati dal sisma è da imputare, in questo caso, alla mancanza di elementi, quali i tiranti, volti ad irrigidire longitudinalmente e trasversalmente la struttura. La loro assenza ha fatto sì che il violento scuotimento sismico abbia mandato in oscillazione l’edifico in senso prevalentemente longitudinale fino a causare il parziale distacco dal corpo dell’edificio dell’elemento strutturale rappresentato dalla facciata.
2. Danni del sisma alla chiesa di San Francesco
La Chiesa di San Francesco fu fondata dai Francescani nel 1255. La facciata (sulla via San Francesco) è suddivisa in tre scomparti verticali, con grande rosone ed un pregevole portale con arco a sesto acuto. L’interno, a croce latina, è stato rifatto nel corso del XVIII sec. in stile neoclassico. La chiesa contiene numerosi pregevoli dipinti. L’edificio si trovava in un discreto stato di manutenzione. Il forte scuotimento sismico ha prodotto danni non gravi a tutta la sua struttura, nonché al chiostro adiacente, sufficienti a farle perdere l’agibilità. La chiesa è stata sottoposta a lavori di consolidamento interno ed esterno.
3. Danni del sisma alla chiesa di Santa Maria di Piazza
Sembra essere la chiesa più antica di Pergola; se ne hanno infatti notizie a partire dall’XI sec. Conserva alcuni elementi originali in stile romanico-gotico, ma è stata in gran parte ristrutturata con stili successivi. La chiesa è attualmente sconsacrata e si trova in un discreto stato di manutenzione. Il forte scuotimento sismico ha prodotto danni non gravi alla sua struttura, comunque tali da farla dichiarare inagibile. Il sisma ha inoltre fatto crollare parte del piccolo campanile a vela assieme alla sua campana. Le macerie, cadendo, hanno sfondato una tettoia sottostante.
4. Danni del sisma al Palazzo Comunale
Il Palazzo comunale di Pergola, affacciato sul Corso Matteotti, è un imponente edificio del Settecento con facciata di mattoni a vista e articolata su tre piani. Il piano terra presenta un ampio porticato in stile neoclassico. All’interno dell’edificio sono conservate diverse opere d’arte di varia epoca e fattura. L’intero edificio manifestava già prima del terremoto un certo grado di vetustà. Il forte scuotimento sismico ha prodotto lievi, ma diffusi, danni a tutta la sua struttura, senza comunque farle perdere l’agibilità. Numerose fessure verticali ed oblique si sono aperte nei muri ai vari piani del palazzo. Molte di esse si sono propagate da aperture quali porte e finestre. Una di queste fessure, prodottasi sulla parete della stanza del Sindaco, ha strappato la carta da parati che rivestiva la parete stessa. Un’altra fessura, apertasi in una parete della sala consiliare, si è propagata attraverso una lapide infissa nel muro, fratturandola.
5. Danni del sisma alla Biblioteca comunale
L’edificio, situato in piazza Garibaldi, fu ricavato da un lato del chiostro di un convento dei Serviti, in parte abbattuto ed inizialmente adibito a caserma. La struttura è a due piani. Il piano terra è ornato da un porticato. In seguito allo scuotimento sismico, l’edificio ha subito lievi danni strutturali, comunque tali da richiedere interventi di consolidamento. Sono ben visibili nella struttura alcune fessure verticali ed oblique, per lo più concentrate nella parte alta dell’edificio. Molte di esse si estendono dalle finestre fino alle volte del porticato sottostante.
6. Danni del sisma al borgo
Il borgo di Pergola è caratterizzato da un tessuto edilizio che abbraccia epoche dal XIII al XIX sec.. Vi si trovano resti della cinta muraria, numerose costruzioni in pietra del XIV-XV sec., case-torri e palazzi con elementi architettonici tipici del medioevo, edifici a 2, 3 o 4 piani in pietra, laterizio o misti. Buona parte degli edifici privati più antichi manifesta una vetustà molto accentuata, accompagnata da una scarsa manutenzione. Data anche la tipologia edilizia, nella quale prevale la muratura povera con materiale e pezzature fortemente disomogenee, non sono infrequenti problemi statici nelle strutture degli stessi edifici. Data l’elevata vulnerabilità di buona parte del patrimonio edilizio privato “antico”, il forte scuotimento sismico ha prodotto danni diffusi alle strutture di diversi edifici, talvolta tali da causarne l’inagibilità. I danni più frequenti sono stati i distacchi di intonaci dalle facciate, l’apertura di profonde fenditure nei muri, il cedimento delle fondazioni di parte degli edifici, l’aggravamento delle lesioni già presenti a causa della vetustà.








Edificio del Borgo.
Gian Luca Patrignani

La Cattedrale di Pergola.
Gian Luca Patrignani

Cattedrale di Pergola. Parziale distacco della facciata dal corpo dell'edificio.
Gian Luca Patrignani

Armatura di un pilastro.
Gian Luca Patrignani

Chiesa di S.Maria a Pergola. Protezioni per la caduta di detriti.
Gian Luca Patrignani

Particolare dei danni ai muri.
Gian Luca Patrignani

Particolare del muro con crepa.
Gian Luca Patrignani

Particolare dei ponteggi.
Gian Luca Patrignani