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Scheda
: 15.07.2005
: 26.12.2005

A causa delle abitudini prevalentemente notturne e dei comportamenti elusivi, i dati sulla presenza di Mammiferi risultano scarsi. Più che dalle osservazioni dirette derivano da: impronte ed altri tipi di tracce (fatte, tane, ecc.), individui morti, resti ossei nei boli alimentari dei predatori. In particolare esaminando i boli digeriti e rigettati di rapaci notturni, costituiti prevalentemente da ossa di piccole prede, è stato possibile studiare i micromammiferi del territorio in esame, molto meglio di quanto non si possa fare con la ricerca diretta. Il Barbagianni (Tyto alba), per le sue abitudini alimentari poco selettive, si presta in modo particolare a fungere da campionatore per le ricerche sui mammiferi.

I dati contenuti nel presente lavoro sono stati raccolti dal 1979 al 2005.

Hanno fornito dati: Franco Barbadoro (Orciano), Christian Cavalieri (Fano), Maurizio Celi (Frontone), Matteo Falcioni (Fano), Domenico Leli (Cantiano), Luciano Poggiani (Fano).

Per la nomenclatura ci si è attenuti alla Checklist delle specie della fauna d'Italia - Vertebrata, di AMORI G. e altri (1993).

Vengono indicate le specie particolarmente protette in base alla L. n.157 dell'11-2-1992 "Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio", le specie strettamente protette (Allegato II) e protette (Allegato III) in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 e quelle di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992 (Allegato IV), modificata con Direttiva 97/62/CE.