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Scheda
Le specie elencate sono quelle presenti nel bacino del Cesano e riportate negli atlanti di distribuzione degli Anfibi e dei Rettili realizzati per la Provincia di Ancona (Fiacchini, 2003) e per la Provincia di Pesaro/Urbino (Poggiani & Dionisi, 2002). Segnalazioni ed osservazioni successive alla pubblicazione di questi studi sono state considerate per aggiornare la distribuzione delle specie presenti e le banche-dati provinciali. L’area oggetto di studio comprende anche il tratto di mare prospiciente la costa cesanense. Per i nomi comuni si è fatto riferimento alla lista ragionala proposta da RAZZETTI, BONINI e ANDREONE (2001). Simboli usati
Classe: REPTILIA Ordine: Testudines Famiglia: Emydidae Trachemys scripta (Schoepff, 1792) - Testuggine palustre dalle orecchie rosse ESFamiglia: Testudinidae Testudo hermanni (Gmelin, 1789) - Testuggine di Hermann (*) ES/ACFamiglia Cheloniidae Caretta caretta (Linnaeus, 1758) - Tartaruga caretta OCOrdine: Squamata Famiglia: Gekkonidae Hemidactylus turcicus (Linnaeus, 1758) - Geco verrucoso AC (**) Tarentola mauritanica (Linnaeus, 1758) - Geco comune ES (**)Famiglia: Anguidae Anguis fragilis Linnaeus, 1758 - OrbettinoFamiglia: Lacertidae Lacerta bilineata Daudin, 1802 - Ramarro occidentale Podarcis muralis (Laurenti, 1768) - Lucertola muraiola Podarcis sicula (Rafinesque-Schmaltz, 1810) - Lucertola campestreFamiglia: Scincidae Chalcides chalcides (Linnaeus, 1758) - Luscengola comuneFamiglia: Colubridae Coronella austriaca Laurenti, 1768 - Colubro liscio Elaphe (=Zamenis) longissima (Laurenti, 1768) - Saettone comune Hierophis (=Coluber) viridiflavus (Lacépède, 1789) - Biacco Natrix natrix (Linnaeus, 1758) - Natrice dal collare Natrix tessellata(Laurenti, 1768) - Natrice tassellataFamiglia: Viperidae Vipera aspis (Linnaeus, 1758) - Vipera comune(*) Delle due sottospecie di Testudo hermanni, la forma tipica (hermanni Gmelin,1889) doveva essere storicamente diffusa lungo tutta la costa adriatica; la sua estinzione nella regione è stata causata dalla distruzione degli habitat e dalle catture per allevamento amatoriale e fini alimentari. L’altra sottospecie balcanica (boettgeri Mojsisovics, 1889) è stata introdotta con individui o piccoli nuclei in diverse località anche con acclimatazione; si tratta di animali di cattura (fino agli anni Novanta in Dalmazia, per lo più nell’area di Zadar, e successivamente in Albania). (**) Esistono alcuni dubbi sull’autoctonia delle popolazioni “urbane” e sinantropiche dei due gechi: sicuramente la facilità con cui vengono passivamente trasportati e diffusi dall’uomo (in particolare grazie al commercio di legname e delle derrate alimentari provenienti dall’Italia meridionale) ne ha in qualche modo ampliato i rispettivi areali originari anche nelle Marche, ma le condizioni microclimatiche favorevoli di alcuni siti dell’anconetano (fascia litoranea, Conero) e del pesarese (S. Bartolo), le segnalazioni di fine ‘800 e la vicinanza con popolazioni autoctone centro-italiche e dalmate, ne giustificherebbero l’indigenato. |