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Scheda
Rana dalmatina (Fitzinger in Bonaparte, 1838) Nome volgare: Rana dalmatina o Rana agile Ordine: Anura Famiglia: Ranidae Caratteri distintivi: lunghezza del corpo solitamente compresa tra i 5 ed i 7 cm (raramente fino a 9 cm). Presenta il labbro superiore più o meno omogeneamente biancastro o crema fino all’apice del muso, affilato ed appuntito. Timpano grande, ben evidente, situato vicino all'occhio. Zampe posteriori molto lunghe, con inguine tendente al giallo limone. Tubercolo metatarsale grande, prominente e ben arrotondato, lungo 1/3 o 1/2 dell’alluce Il maschio è privo di sacchi vocali. Colorazione dorsale molto variabile: giallastra o bruno-rosata, con gola sempre bianca, talora con lieve punteggiatura o marmoreggiatura ai lati e sulle mandibole. Girino con coda acutamente appuntita all’apice, dorso con colore di fondo bruno-nerastro e abbondante macchiettatura dorata. La pinna caudale è alta, convessa e appuntita all’apice. Specie simili (adulti): si può confondere con Rana italica, che però ha la gola scura (anziché chiara e con macchiettatura solo ai lati), e con R. temporaria (assente nella Valle del Cesano), che però è più grande, ha il muso più arrotondato e gola/ventre sempre marmoreggiati. Il carattere distintivo legato alla lunghezza degli arti posteriori (articolazione tibio-tarsica) a oggi non è più ritenuto valido e discriminante. Biologia: la Rana dalmatina non ha grandi esigenze di umidità, è ben adattata alla vita terrestre e ottima saltatrice. Sverna nel terreno o nei sedimenti sott’acqua. L’adulto si nutre di artropodi ed altri invertebrati, mentre la larva di materiali vegetali. Il periodo riproduttivo inizia solitamente tra marzo e aprile. Le uova sono raccolte in masse gelatinose sferoidali ancorate a ramoscelli e a vegetazione sommersa oppure libere in superficie. Le larve sgusciano dopo 15-30 giorni; la metamorfosi avviene 2-3 mesi dopo la schiusa. Distribuzione in Italia: presente ovunque tranne che in Sardegna. Distribuzione nella Valle del Cesano: le abitudini “criptiche” di questa specie (e, più in generale, le peculiari esigenze ecologiche delle rane rosse) la rendono quasi ovunque di difficile osservazione. Nell’area oggetto di indagine è stata osservata solo in un paio di stazioni dell’alta valle del Cesano. Potrebbe frequentare anche alcuni fossi interni ed i ruscelli privi di ittiofauna con portata idrica minima ma sufficiente a garantire il successo riproduttivo. Habitat accertati: frequenta il suolo di boschi e boscaglie, ma anche le fasce limitrofe con prati, campi coltivati, falesie. Si riproduce in pozze, acquitrini e ruscelli. Normative di tutela: specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato II); specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992 (Allegato IV).
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