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Scheda
: 07.09.2005
: 07.09.2005

Il periodo di studio va dal 1985 al 2005. Sono state considerate le specie presenti nel tratto di Alto Adriatico antistante la costa della Provincia di Pesaro e Urbino, per una lunghezza di circa 41 km e un'ampiezza di 65 km corrispondenti a circa 35 miglia (1). La zona in questione ha una profondità dolcemente degradante sino a poco più di 65 m, nella zona centrale di questa parte di Adriatico.

Nel 1949 è stato pubblicato un lavoro su "I Molluschi della spiaggia di Fano", basato su materiale spiaggiato, raccolto sui blocchi calcarei del molo e in piccola parte prodotto di pesche (RUGGIERI, 1949).

L'opera più recente che tratta i Molluschi conchiferi della zona di studio è "Atlante delle conchiglie del Medio Adriatico" (COSSIGNANI et al., 1992), in quanto riguarda anche la parte di Alto Adriatico dal parallelo a 43°58' di latitudine Nord sino alla linea limite con il Medio Adriatico (la congiungente Numana di Ancona con l'Isola Grossa nella costa croata).

Altra opera considerata è "Le conchiglie della costa romagnola" di RINALDI, 1991, che riguarda la zona di Alto Adriatico contigua alla nostra, da Cattolica a Sud sino alla foce del Reno a Nord, integrata da un lavoro del 1995 (RINALDI, 1995).

Per la nomenclatura si sono seguiti "Il Nuovo catalogo delle conchiglie marine del Mediterraneo" curato da S. CHIARELLI, scaricabile da sito della Società Italiana di Malacologia (http.//www.aicon.com/sim) e la sezione "Cephalopoda" della "Checklist delle specie della fauna italiana - 18" (BELLO, 1995).

Come si desume dalla Carta Sedimentologica dell'Adriatico Centrale (BRAMBATI et al., 1983), i fondali sono costituiti da sabbie pelitiche litorali sino alla profondità di 10-12 m, seguite da peliti molto sabbiose, peliti sabbiose, peliti e nuovamente peliti sabbiose sino alla batimetria dei 52-58 m. Infine si trovano fondali di sabbie pelitiche e di peliti con molta sabbia (definite anche rispettivamente sabbie relitte e sabbie relitte argillose), denominati localmente dai pescatori "fondi sporchi" a causa dell'abbondanza di epifauna.

Il substrato roccioso è presente lungo la costa alta del S.Bartolo in Comune di Pesaro (a volte denominato in termine marinaro "Monte di Pesaro") e come scogliere frangiflutti su quasi tutto il resto della costa. Questi fondali comprendono i piani sopralitorale, mesolitorale, infralitorale e circalitorale (2).

Si ringraziano per i dati forniti il Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano, Angela Balducci, Christian Cavalieri, Virgilio Dionisi, Giorgio Maiella, Giovanni Mattioli e Mario Facchini.

I dati raccolti sono stati archiviati su supporto informatico ("Banca dati sui Molluschi del Mare Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino" ).

Note

(1) 1 miglio marino = 1852 m.

(2) Il piano sopralitorale (o zona emersa) è la zona di riva bagnata solo dagli spruzzi delle onde. Il piano mesolitorale (o mediolitorale, o intermareale, o intertidale, o zona litorale) è la zona tra la bassa e l'alta marea. Il piano infralitorale (o zona sommersa) è la zona sempre sommersa che si estende sino a 25-30 metri di profondità, limite di illuminazione al di là del quale non vivono le piante Fanerogame marine (Posidonia e altre). Il piano circalitorale (o zona di platea) si estende nella nostra zona di Adriatico da 30 a circa 65 metri (la maggiore profondità che si raggiunge nella parte centrale).