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Scheda
: 09.11.2005
: 09.11.2005

(Pleistocene medio-finale)

Nelle aree considerate è rappresentato esclusivamente da depositi alluvionali ed ubicato solo sul versante sinistro della valle. La sua presenza è discontinua anche se a volte lo si trova in fasce collinari allungato in direzione sub-parallela al corso fluviale e con superfici che diminuiscono gradualmente la quota relativa sull’alveo attuale, man mano che si procede verso mare.

Le superfici dei vari lembi del supersintema, osservate durante il rilevamento, sono infatti poste ad una quota compresa tra 70 e 80m rispetto al talweg.

Non è mai stato possibile osservare il suo limite inferiore, sia a causa della scarsità degli affioramenti, sia a causa dei depositi di versante che accompagnano quasi continuamente la scarpata fluviale.

La scarpata evidenzia sempre un grande dislivello che si aggira intorno ai 50m, ma ritengo che lo spessore delle alluvioni considerate non superi i 30m, opinione maturata dall’osservazione, in foto aerea, di una leggera variazione di pendenza a circa metà della scarpata stessa. Questo significherebbe che il supersintema considerato appoggerebbe la sua base sul substrato mio-pliocenico, ma a causa della non presenza di prove dirette e certe, in fase di cartografia non è stato in alcun modo evidenziato. [fig. 1]

Nell’osservazione della carta da me proposta si può altresì osservare un lembo di forma sub-circolare della stessa U.B.S.U. Colle Ulivo – Colonia Montani, nelle vicinanze di San Michele al F., più precisamente poco prima della confluenza tra Rio Freddo e Rio Maggio. Si tratta di un piccolo “isolotto” che è stato attribuito al supersintema corrente, a causa dell’altezza della sua superficie sommitale, che si trova ad una quota non attribuibile a quella di nessun altro sintema presente e analizzato. Non è stato infatti possibile valutarlo in altra maniera per mancanza di affioramenti e per la forte azione agricola a cui è stato sottoposto.

La litologia dei depositi attribuiti a questo sintema, varia da ghiaiosa a ghiaioso-sabbioso-limosa, con clasti arrotondati ed appiattiti che mediamente non superano i 4 cm di diametro. L’assenza di affioramenti apprezzabili non consente di osservare la presenza di qualche geometria capace di darci informazioni ulteriori sull’ evoluzione del corpo alluvionale.










fig.1 - Stralcio di cartografia dei depositi alluvionali. del medio corso del Cesano.
In rosso il sintema di Colle Ulivo – Colonia Montani.
Tratto tra Castelleone di Suasa e San Michele al Fiume.