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Scheda
: 09.11.2005
: 09.11.2005

Nell’area investigata, il lavoro di rilevamento dei depositi continentali quaternari della Valle del Fiume Cesano, è stato svolto utilizzando, come base di partenza, criteri lito-morfostratigrafici indispensabili per la caratterizzazione, il riconoscimento e la correlazione delle diverse unità cartografate. Nella mappatura definitiva, questi sono stati associati ai criteri propri del rilevamento secondo unità a limiti inconforni (U.B.S.U.), scelta dettata dalla concreta possibilità di riconoscere la natura dei loro limiti inferiori e superiori, e di poterli correlare.

I suddetti depositi sono costituiti, in prevalenza, da alluvioni terrazzate che presentano una superficie inferiore netta e giacciono in discordanza sul substrato costituito dalla successione marina o, dove i depositi terrazzati sono incastrati, sulle alluvioni più antiche. Il limite superiore è spesso rappresentato da una superficie deposizionale generalmente ben preservata nelle unità più recenti, ma in vari casi è costituito da una superficie erosiva prodotta dalla reincisione dei depositi. Inoltre, la scarpata di terrazzo che separa ogni unità dalla successiva è spesso preservata e cartografabile.

Le attribuzioni cronologiche sono state effettuate tenendo in considerazione l’ampia letteratura presente in materia e soprattutto le acquisizioni più recenti (anche in termini di datazioni al radiometriche).

La nomenclatura delle unità U.B.S.U. è stata assegnata in base alle località tipo della regione marchigiana a cui fanno riferimento i dati in letteratura o alle località tipo che durante il rilevamento hanno permesso la loro differenziazione (CALDERONI et al., 1991; 1997b; COLTORTI, 1997a; 1997b; GUERRERA & TRAMONTANA, 2002).

L’area investigata e su cui applico i suddetti criteri, è il tratto della Valle del Cesano compreso tra da SAN Lorenzo in Campo e San Filippo sul Cesano, ma effettivamente il rilevamento cartografico e la relativa cartografia, sono stati suddivisi in due aree campione:

  • la prima comprende un’area ristretta attorno a San Lorenzo in Campo
  • la seconda, più ampia, comprende la zona immediatamente a valle di Castelleone di Suasa fino a San Filippo sul Cesano.

Per quanto riguarda il sintema del Musone, analizzato in dettaglio, è stato necessario introdurre unità informali, di rango gerarchico inferiore al sintema, per meglio definire e mappare gli eventi erosivo-deposizionali riconosciuti.