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Scheda
: 29.07.2005
: 23.09.2006

Quando il grano aveva raggiunto il suo bel colore dorato, veniva mietuto. Questo evento agricolo, nella civiltà contadina mediterranea, era il più importante e gioioso dell'anno.

Durante la mietitura, così come in altre occasioni in cui lo sforzo fisico era rilevante come, ad esempio, la vangatura della vigna, si facevano persino cinque pasti giornalieri: quello di mezzogiorno e di vint'ora (ore sedici circa, a venti ore dall'Ave Maria) si consumavano sul campo all'ombra di una quercia o di qualche altro grosso albero. Le bevande prevalenti utilizzate durante il lavoro nei campi erano composte da limonata o da acetèlla (aceto allungato con l'acqua); in molte famiglie si beveva l'acquaticcio (vino a bassa gradazione alcolica ricavato dalla fermentazione delle vinacce).

Si falciava il grano e si facevano delle piccole mucchiette chiamate pecorelle; queste venivano introdotte nella pressa per ottenere i covi o covoni, i quali si accatastavano in gruppi e formavano le covate, che rimanevano nel campo per un po' di tempo e qualche giorno prima della battitura si trasportavano nell'aia con i birocci trainati dai buoi. Lì s'innalzava un gigantesco "barcòn" (catasta) pronto per la battitura.

Ricordo ancora oggi quando noi ragazzi, con i piedi nudi sopra le stoppie, che comunque non erano pungenti come quelle della spagnina, trascinavamo gruppi di "balz" (filo di ferro). Ai ragazzi ed anche ai bambini era riservato anche il compito di trasportare il brocchetto dell'acqua e il fiasco del vino. Qualche volta pure l'acetella e la limonata.

Il grano giungeva a maturazione ormai pulito da molte erbacce salvo qualche "papòla" (papavero rosso) o spiga di avena o di ségala. La "pulizia" delle erbacce del grano avveniva tra marzo e aprile estirpandole manualmente. Questa operazione si chiamava mondatura. Le piante "infestanti" erano in gran parte commestibili, come ad esempio la ginestrella (Condrilla giuncata) che le donne raccoglievano nella "parnànza" (grembiule legato ai fianchi) per consumarla in insalata, condita con aceto, sale e olio quando c'era, altrimenti con lardo fuso.

I pasti della battitura venivano preceduti da tutta una serie di preparativi tra i quali ricordo in particolare la pelatura delle oche e delle anatre, le quali finivano nel forno per offrire indimenticabili arrosti contornati da fette di croccanti patate bianche che non si trovano più (oggi sono state sostituite da quella specie di patate rosse più adatte per i maiali che per i cristiani).

La mietitura e la battitura del grano erano le occasioni in cui lo scambio di manodopera tra vicini avveniva più frequentemente. Ciò consentiva anche ai più piccoli coltivatori di poter trebbiare senza grossi problemi. Era questa una grande manifestazione di solidarietà, quando c'erano in abbondanza soltanto la miseria e le toppe nei pantaloni.