Presentazione
Indice Generale
Bibliografia
Autori
Luoghi
Lo staff
Link
Contatti
Guida
Glossario
Motore di ricerca

 
Accesso riservato ai curatori della banca dati

Scheda
: 28.10.2005
: 28.10.2005

In questi ultimi decenni, vari Enti ed Istituti di ricerca hanno installato sul territorio nazionale numerosi strumenti dedicati alla registrazione delle scosse sismiche, i sismometri. Il collegamento in rete di tali sismometri permette la registrazione e l'individuazione con buona precisione sul territorio di molti terremoti, anche quelli di magnitudo così piccola da non essere percettibili dalle persone. Gli stessi Enti che gestiscono queste reti sismiche raccolgono i dati delle registrazioni, li analizzano, e li archiviano in apposite banche dati dette cataloghi dei terremoti. Grazie a questi cataloghi possiamo oggi avere un quadro dettagliato della distribuzione della sismicità sul nostro territorio, individuando le zone dove i terremoti si verificano con maggiore frequenza.

Per illustrare le caratteristiche della sismicità recente del territorio in esame (Valle del Cesano), si è utilizzato in questa sede il Catalogo della Sismicità Italiana (CSI), gestito dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) con sede in Roma; tale Istituto raccoglie in questo catalogo le informazioni dei terremoti registrati a partire dall'anno 1981 dalla rete sismica nazionale.

In Fig. 4.1 si riporta una mappa (Castello et al., 2004) la quale riporta la distribuzione geografica dei terremoti registrati nel suddetto catalogo CSI relativamente alla zona in esame, inclusa nell'ovale disegnato sulla mappa stessa. Ogni terremoto registrato a partire dal 1981 è stato rappresentato da un simbolo corrispondente all'epicentro, la cui forma e dimensione dipendono dalla magnitudo e il cui colore è funzione della profondità dell'ipocentro del sisma.

Si può notare l'efficacia di una rappresentazione cartografica di questo tipo per far comprendere, anche con solo due decenni di registrazioni, quale sia la realtà della distribuzione della sismicità sul nostro territorio. Le caratteristiche salienti sono riassumibili nei punti seguenti:

  1. Lungo tutta la dorsale Umbro-Marchigiana si concentra un'elevata attività sismica caratterizzata da moltissime scosse di piccola magnitudo e da periodiche sequenze sismiche molto più intense, alcune delle quali disastrose (si ricordi il sisma di Colfiorito del 1997); la maggior parte di questi terremoti si origina entro la fascia più superficiale della crosta terreste, a meno di 30 km di profondità.
  2. Lungo tutta la fascia collinare marchigiana che va fino al mare si può notare una progressiva rarefazione della sismicità, nel senso di una diminuzione del numero di scosse e di una pressoché totale assenza di epicentri di terremoti forti o distruttivi; aumenta in proporzione la presenza di terremoti con ipocentro profondo (maggiore di 30 km di profondità).

La Valle del Cesano, allungata in senso SW-NE, rispecchia questi due punti: l'alta valle ricade entro la fascia centrale della catena appenninica ed è soggetta ad elevati tassi di sismicità, la media e la bassa valle sono invece interessate da una sismicità di grado decrescente verso mare.










Figura 4.1. Mappa della sismicità recente nella zona in esame (tratto da Castello et al., 2004).
Gian Luca Patrignani