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Scheda
: 01.08.2005
: 23.09.2006

Era ed è un artista. Esegue lavori frutto delle sue idee, della sua fantasia e abilità. Non conosce la produzione in serie. Anche quando ripara, ricrea.

Ha l'occhio avvezzo alla misura e all'armonia delle forme. Calcola e intuisce le proporzioni.Conosce alla perfezione gli strumenti e il materiale da usare. Ha genialità di vedute. E' anche maestro: nella sua bottega i giovani imparano il mestiere, affinano i sensi e l'intelligenza seguendo passo passo la nascita di un oggetto. Non conosce la solitudine: trasforma il suo pensiero in opere di cui va orgoglioso.

Soffre e gioisce prima di aver dato forma al suo disegno.E' tenace "e s'affretta e s'adopra".Egli è fiducioso. Si sente un creatore di bellezza e di cose utili. Non c'è artigiano che non canti. "L'artigiano con l'opra in man cantando fassi in su l'uscio".

La "Civiltà", il progresso, la macchina, l'industria hanno spazzato via quasi tutti gli artigiani. Eppure, fra tante difficoltà, egli era un ottimista; aveva fiducia nella vita, in se stesso e nel prossimo dal quale aspettava lavoro e ricompensa.

Egli credeva nella Provvidenza umana e divina.

Oggi è calata la pigrizia mentale: si vuol tutto dallo Stato, poco ma sicuro, purché non ci sia da pensare.