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Scheda
: 01.01.2005
: 18.09.2006
La pesca dell'anguilla
Preparazione

Si vangava il terreno per cercare i lombrichi; si infilava un lombrico dopo l'altro in un filo di rete, formando una lunga collana che poi si ripiegava più volte per ottenere la matassa.

Si legava la matassa al centro con un filo che poi si annodava all'estremità di una canna lunga e robusta.

Impiego

Stando sulla riva di un corso d'acqua torbida dopo una piena si tuffava la matassa e si attendeva. Quando l'anguilla abboccava addentando la matassa, il pescatore con uno strattone estraeva la matassa alla quale l'anguilla restava agganciata.

Celso Mei

Quando si andava per granchi

In passato alcuni erano soliti andare in cerca di granchi, specialmente nella zona di Fonte Corniale e dell'Arzilla. Lungo le rive dei ruscelli, nei punti dove scorreva l'acqua o in cui il terreno era più umido e cedevole, i granchi si scavavano dei buchi come tana.

Quando stavano più a filo d'acqua era meno faticoso catturarli: si afferravano con le mani affondate nei buchi. Talvolta vi si trovava anche una biscia d'acqua!

Ma spesso per stanare i granchi bisognava scavare con la zappa in corrispondenza del buco. Una persona da sola riusciva a prenderne diverse diecine. In campagna il "bottino" aumentava: due uomini, insieme, una volta, ne hanno catturati trecento vicino a Fonte Corniale.

Si andava per granchi soprattutto per la ricorrenza del I° Maggio. In questo giorno si usava cucinarli "in brodetto" o "arrosto segreto" con pangrattato, olio, aglio, prezzemolo. Ma c'era anche chi andava a venderli alla Fonte Pubblica, di fianco a Porta Maggiore a Mombaroccio. I granchi più belli costavano due soldi, i più piccoli invece un soldo.

Scuola Media di Mombaroccio