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Scheda
: 09.11.2005
: 09.11.2005

[fig. 1]L'assetto orografico delle Marche, caratterizzato in prima approssimazione da una pressoché costante diminuzione di quote andando dal margine occidentale della regione verso il litorale, fa sì che la quasi totalità delle vie d'acqua presenti nella regione dreni nel Mare Adriatico. Queste attraversano ortogonalmente le strutture appenniniche e giungono in mare mantenendo tra loro un certo parallelismo.

L’andamento generale dei principali corsi d’acqua marchigiano-adriatici, i cui segmenti embrionali si sono sviluppati nelle aree più interne probabilmente già nel Messiniano (cf. MAYER et al., 2003), si è organizzato durante il Pliocene (CATTUTO, 1988), con aste parallele agli assi strutturali alimentate da corsi d’acqua minori di tipo “cataclinale” (diretti cioè lungo l’originale pendio topografico delle strutture) e spesso allineati lungo elementi tettonici trasversali la cui attività si è a lungo protratta nel tempo.

I fiumi della regione marchigiana scorrono principalmente verso oriente, oltrepassando le dorsali calcaree attraverso caratteristiche gole.

Alcuni di essi nascono nel bacino umbro, ad Ovest dell'allineamento dei massimi rilievi: difatti nel territorio regionale non si ha sempre una buona corrispondenza tra la linea delle massime quote e lo spartiacque appenninico, essendo quest’ultimo assai frequentemente spostato verso occidente.

Le valli fluviali sono per lo più strette e approfondite nella zona montuosa, mentre risultano sensibilmente più aperte nella zona collinare.

Le piane alluvionali non sono in generale molto sviluppate, tranne che nei tratti più prossimi alle foci, dove tuttavia non si raggiungono sezioni trasversali superiori a qualche km.

Nel territorio marchigiano si osservano tredici fiumi principali, aventi in generale andamento SW-NE e tra di loro subparallelo.

Tra le caratteristiche comuni di questi corsi d'acqua possiamo ricordare il loro regime torrentizio, la loro ridotta lunghezza ed il profilo trasversale asimmetrico delle loro valli.

I corsi d’acqua presenti nella regione, in genere, sono caratterizzati da un continuo approfondimento del loro alveo; questa tendenza ha avuto una forte ripresa assai recentemente e sembra essere collegata anche a fattori antropici, quali edificazione di sbarramenti lungo i fiumi, uso del suolo ed estrazione di inerti in alveo (GENTILI & PAMBIANCHI, 1987).