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Scheda
: 08.09.2005
: 17.12.2006

Arrivando a San Lorenzo in Campo l'Abbazia benedettina non si vede: la si deve andare a cercare tra il dedalo di piccole strade che attraversano il centro storico. La stessa facciata è prospiciente una piccola piazza che non rende omaggio all'imponenza del monumento. Conoscere però l'Abbazia di San Lorenzo in Campo è come studiare alle radici della storia della città.

Il paese medievale, attorno al quale si è sviluppato il borgo cittadino, nasce a seguito dell'edificazione da parte dei monaci Benedettini tra il VII e il IX secolo di un importante monastero. Un convento rilevante, che ebbe nella storia tra i suoi abati anche due futuri pontefici. Il primo fu Papa Giulio II, al secolo Giuliano della Rovere, eletto al soglio di Pietro nel 1484.

Fu un papa davvero energico: guidava di persona gli eserciti, portando con sé il seguito di cardinali e di ufficiali pontifici. Severo e un po' collerico, bastonava chi lo contraddiceva e aveva una figlia riconosciuta di nome Felice. Fu un grande mecenate - forse, dicono alcuni, il più grande che la storia ricordi - nonostante fossero risapute la sua parsimonia e la sua avarizia. A Roma, mentre da un lato ridusse all'osso le spese di corte, dall'altro assoldò i più importanti architetti ed artisti dell'epoca, da Michelangelo a Raffaello, dal Pollaiolo al Bramante.

L'altro papa "laurentino" fu Clemente XI, al secolo Gian Francesco Albani, che fu pontefice tra il 1700 e il 1721. Di nobile famiglia urbinate, non dimenticò mai la città feltresca, che ebbe sotto il suo pontificato notevoli privilegi, tanto che i maligni dissero di lui che: "…quel che fu negato ai parenti Clemente lo diede alla città natia".

La basilica di San Lorenzo in Campo poggia su precedenti costruzioni di origine romana, come testimoniano una serie di reperti rinvenuti nell'area. C'è inoltre da ricordare la vicinanza dell'antica città di Suasa e, secondo alcuni, proprio nei pressi del luogo in cui oggi sorge la chiesa, vi sarebbe stato nei primi secoli un tempio dedicato ad Adone, la figura mitologica greca che rappresentava la bellezza maschile, della quale si invaghì la stessa Afrodite.

La facciata dell'edificio è certamente stata rifatta nel 1776: ne fornisce data certa una lapide ben conservata. Il portale laterale risale invece al 1471 e fu commissionato dal cardinale Pietro Riario.

L'interno, in stile romanico-gotico, è imponente. Le grandi arcate che delimitano le tre navate poggiano su maestose colonne di granito grigio, probabilmente provenienti dall'oriente e su quattro fasci di colonne in mattoni, testimonianza queste ultime di un tentativo di trasformazione in stile gotico, avvenuto nel corso dei secoli. La copertura è in legno e il tutto - oggi che la struttura è stata ripulita dei numerosi interventi barocchi che si sono succeduti nei secoli passati - ha l'aria semplice e austera.

La parte più antica e suggestiva dell'Abbazia è la cripta riportata alla luce nel 1940. Essa si compone di sette piccole navate. La volta è a crociera e l'illuminazione a pavimento dona grande fascino al piccolo spazio. Oggi, assieme alle absidi laterali è la parte che più conserva l'architettura originale, ricordando molto quella del monastero di Fonte Avellana. La cripta ha al suo interno due crocifissi del 1600 in legno (eseguiti da Fra Innocenzo da Petralia, autore dei crocifissi di Loreto e di Damiano d'Assisi) e un'urna del 1700 con dentro solo otto ossa di San Demetrio (il resto è in Grecia, nella città di Salonicco dove il santo venne ucciso nel 305).

Tra le opere pittoriche che possiamo trovare all'interno dell'Abbazia di grande rilievo è la tela del Ramazzani di Arcevia (1535) raffigurante la "Madonna e Santi" con scene della Passione. Molto belli sono i medaglioni del rosario attorno alla tela.

Tavola dell'Agapiti datata 1530 raffigurante San Demetrio e San Lorenzo (con la graticola in mano), che ricevono da Gesù bambino in braccio alla Madonna, la palma del martirio. Alle spalle di San Demetrio si nota un muro spezzato che vuol rappresentare il distacco tra la Chiesa cattolica e ortodossa.

Elevata a basilica nel 1943 da S.S. Pio XII, è il più bel monumento romanico-gotico esistente nelle Marche.

Paolo Fadelli (dall'Eco del Cesano)








Basilica
esterno
Archivio Foto Sport


Basilica
esterno
Archivio Foto Sport


Abbazia Benedettina
interno prima del restauro

Archivio Comunale

Basilica
interno
Archivio Foto Sport


San Lorenzo in Campo
Abbazia vista interna
Archivio Foto Sport


San Lorenzo in Campo
Abbazia vista interna
Archivio Foto Sport


San Demetrio e San Lorenzo
(con la graticola in mano)
Agapiti, 1530