L'Anello del Cesano è delle tante strade e stradine di campagna, dove è ancora possibile osservare la maestosità di alberi secolari tra cui gli olivi o qualche acero campestre che sosteneva le viti nei filari d'uva. Poche e mal ridotte, invece, sono le tipiche case rurali che i loro padroni hanno fatto decadere senza rendersi conto "dell'omicidio" commesso. La luce dei fiori e delle foglie invernali che spiccano in questo libro devono essere d'auspicio per una più attenta salvaguardia delle ricchezze storiche e delle bellezze naturali.

Le schede che seguono sono tratte dalla pubblicazione dell’album fotografico di Elio Marinelli dal titolo “Fiori d’inverno” e fanno riferimento alla fauna che si trova percorrendo l'anello del Cesano.

Scorrendo le schede si può approfondire la scoperta di una parte della nostra valle, che assume in sé tanta parte delle nostre radici e della nostra identità. Infatti, nonostante il degrado e gli stravolgimenti che ha subìto il nostro territorio permangono ancora importanti risorse ambientali e paesistiche che attendono di essere valorizzate e, in qualche caso, riscoperte.

Di questo lavoro di tutela e promozione dobbiamo essere grati agli Amici della Foce del Fiume Cesano che nel corso degli anni hanno svolto una intensa e meritoria opera di valorizzazione del patrimonio culturale ed ecologico della parte nord della nostra provincia.

La valorizzazione e la messa in rete di aree naturali come i corsi fluviali darà più efficacia alle strategie per la salvaguardia e la conservazione del nostro ambiente, del nostro paesaggio e della nostra identità, integrando la politica ambientale con le altre politiche territoriali per lo sviluppo sostenibile della nostra provincia.

Nonostante il loro abbandono i nostri fiumi rimangono una importante risorsa ambientale dei nostro territorio e costituiscono i principali elementi di connessione tra ambienti con caratteri ecologici differenti (costiero, collinare e montano), consentono lo sviluppo della diversità biologica e gli spostamenti di carattere faunistico e anche lo svolgimento di una complessa attività di scambio biologico attraverso l'acqua, il suolo alluvionale, la vegetazione igrofila. Nell'ecosistema di quest'area, infatti, sopravvive ancora una rara specie arborea di prugnolo selvatico e di due fiori: l'Iris (Iris foetidissima) e la Lingua di drago (Dracunculus).