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Scheda
: 26.08.2005
: 26.08.2005

La stampa è una riproduzione da un atlante-portolano del Mediterraneo composto in due tempi (1521 e 1526) dall'ammiraglio turco Piri Re'is, al servizio di Solimano il Magnifico. Nato a Gallipoli, sui Dardanelli, verso il 1470, morto in Egitto nel 1554, Piri aveva appreso a conoscere i paesi e le coste di quasi tutti i mari situati tra Europa, Asia, Africa, navigando come corsaro al fianco dello zio Kemàl Re'is, divenuto dopo alcune grandi vittorie navali contro Venezia, Genova e la Spagna, comandante supremo delle flotte del Sultano, morto in combattimento.

L'atlante di Piri reca il titolo Kitab-i-Bahriyye, ovvero Libro della Marina, e descrive per i naviganti e solo per essi tutte le particolarità (città, fiumi, monti, golfi, isole, secche, ecc.) necessarie per riconoscere i luoghi. A questo fine, tranne casi particolari come quello di Venezia, non attribuisce peso alle formae urbium, insistendo invece sui riferimenti naturali. D'altra parte, se si pensa all'evidenza con la quale sono indicati i fiumi, non si può non convenire sulla loro importanza, essendo essi di grande interesse per le squadre navali (costituite allora da fuste e galeazze, che sono navi a fondo quasi piatto e di irrisorio pescaggio), perché le foci costituivano buon ridosso notturno e perché in esse ci si provvedeva di acqua dolce.

L'atlante di Piri - grande cartografo al quale si deve anche un planisfero purtroppo oggi mutilo, delineato nel 1513, comprendente le coste americane sulla base di una carta di «Colombo Genovese» andata perduta - è una delle opere più significative della cultura ottomana, unendosi in essa elementi della scienza e della letteratura, connessi, questi, alla descrizione delle rotte, dei venti, dei luoghi. Consta di 206 carte (mm 425x250), 33 delle quali relative alle coste italiane. Quelle romagnole compaiono alla 57rv, quelle marchigiane (4 tavole) alle 58rv e 59rv. Le località di prima e seconda fila relative a questa regione sono: Gabicce Monte (Ligapie), Fiorenzuola (Firensole le Fogara), Pesaro (Pazero), Fano (Fan), Senigallia (Senigalye), Ancona (Angone), Portonovo (Santa Maria del Tiravo), Sirolo (Syrol), Loreto (Santa Meriye Lorito), Recanati (Riqanaso), Portorecanati, Portocivitanova, Santelpidio, Fermo e Porto San Giorgio (già Porto Fermo), Civitanova (Sita Nova), Potenza o Monte Santo, Cupra Marittima (Maran), Grottammare (Ligrote), Pedaso (Pedrazin). Ma si riconoscono anche altri luoghi. Bene indicati sono i gargador o spiagge (bilaca) ove si può caricare, magari a ridosso di infimi torrenti e rii, come avveniva anche a Casebruciate. I maggiori corsi d'acqua marchigiani indicati alle cc. 5 8rv e 5 9rv sono: Foglia, Metauro (con ponte in pietra), Cesano, Misa, Esino, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Aso, Tronto.

Senigallia figura in atlante quale porto del Duca Urbino e a nordovest di essa - dice Piri - è un fiume «nel quale possono entrare le navi, e alcune le tirano in terra». E il Misa.

Come ben si vede dalla rara immagine qui proposta, la città Senigalye non presenta ancora, e giustamente, il quartiere porto o oltremisa, essendo l'atlante anteriore alla sua edificazione e fortificazione, che cadono a metà XVI. Ma è interessante notare che essa compaia, con figura grande, assai più di altri luoghi contermini, nelle carte marchigiane e romagnole, e ciò implica il riconoscimento anche internazionale del suo ruolo economico e politico.

I territori vicini indicano, per la verità con notevole approssimazione, la città di Urbino sui monti ove essa sorge, il fiume Cesano, con le due casette sulle sponde di esso, ove stavano i gabellieri (e una c'è ancora), la torre di Montignano o, verosimilmente, il castello di Montemarciano, come dimostrano i colli sopra i quali è la figura. Le cinque torri sulle mura senigalliesi hanno valore simbolico: stanno a dire che la città è fortificata. Il nord è indicato sulla linea di bora con un semigiglio. Il codice Kitab-i-Bahriyye è conservato (uno dei pochi esemplari superstiti) nella Biblioteca Universitaria di Bologna, ms. Marsili, n. 3609. La bibliografia relativa ad esso (tedesca, francese, italiana) è piuttosto nutrita. Se ne veda un primo saggio nell'articolo di A. Bausani, L'Italia nel Kitab-i-Bahriyye di Piri Re'is, pubblicato ne «Il Veltro», a. XXIII (1979), nn. 2-4, pp. 173-196.

Natale 1993 Sergio Anselmi








Portolano turco XIV sec.
Archivio Stampe Comune Senigallia