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Scheda
: 10.08.2005
: 12.07.2007

Il camino a legna delle vecchie abitazioni rurali rappresentava una grande risorsa: contribuiva a riscaldare la casa e serviva a scaldare l'acqua del "caldàr" per cuocere la polenta e le altre paste asciutte insieme alla stalla di buoi. Attorno alla "ròla", di sera, si riunivano tutti i componenti della famiglia per trascorrere qualche attimo di riposo insieme e nelle giornate piovose per discutere ed affrontare i vari problemi o impostare i lavori del giorno successivo. La "ròla" era anche il luogo ideale per schiaccare un pisolino o per rammendare qualche abito. Per i bambini invece era l'unico schermo in grado di suscitare fantasia e immaginazione. Non tutti i contadini di allora possedevano la radio e soltanto in paese, presso la cellula o la "casa del popolo" (locali di ritrovo dopo il lavoro e sedi di partito) era possibile vedere i primi spettacoli televisi in bianco e nero.

Nel "caldàr" appeso all'inseparabile "uncìn", agganciato all'apposita catena, si preparava la polenta che veniva stesa nella tavola di legno della "mattra", al centro del tavolo; sotto la cenere di carbone, invece, si cuocevano le patate, le cipolle, le olive e le castagne. D'inverno, i carboni ancora accesi si mettevano nell'apposita terrina del "prèt" (scaldaletto) per scaldare le ruvide e gelide lenzuola di cotone delle camere da letto.