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Scheda
: 01.01.2005
: 28.07.2005

Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica

Nome volgare: Faggio

Famiglia: Fagaceae

Albero o grande arbusto alto sino a 30 m, a foglie caduche, alterne, lucide di sopra, a nervature diritte, pelose sul picciolo, sul margine e inferiormente lungo la nervatura. Stipole brune e allungate, caduche (a). Tronco a corteccia liscia e grigia, a portamento colonnare oppure più tozzo e contorto. Fiori unisessuali, contemporaneamente alle foglie, in maggio, i maschili in amenti penduli (b). Frutti di forma trigonale (c) detti faggiole, racchiusi a due in una cupola a quattro valve (d) coperta da brevi aculei non pungenti. Sono commestibili in piccole quantità ed appetiti dagli animali.

Molto comune in montagna a partire da 800-900 m, dove forma anche boschi puri (faggete); più raro a quote inferiori.

Specie protetta (L. Reg. Marche 8/87).

Sulle foglie si rinvengono galle rossicce prodotte da un moscerino, il Dittero Cecidomide Mikiola fagi Hartig.

Si moltiplica anche per polloni. Adatto in montagna per rimboschimenti su terreni freschi. Crescita piuttosto lenta, longevità plurisecolare. Grandi faggi si incontrano sul M. Catria, nell'area floristica della Faggeta delle Cupaie.










Faggio.

Faggio sul M. Catria.
Luciano Poggiani

Faggio sul M. Petrano.
Luciano Poggiani

Tronco di Faggio sul M. Petrano.
Luciano Poggiani

Giovane pianta, appena spuntata.
Luciano Poggiani

Faggeta sul M. Nerone.
Luciano Poggiani

Infiorescenze maschili.
Luciano Poggiani

Frutti di Faggio in agosto.
Luciano Poggiani

Galle del Dittero Mikiola fagi.
Luciano Poggiani